Sponsorizziamo il recupero del patrimonio artistico, fornendo specifiche protezioni agli Istituti di Ricerca.
Si utilizzano i raggi x per valutare la differente densità dei materiali costitutivi dell’oggetto. Le onde corte permettono di essere assai penetranti all’interno della materia. Questo metodo rende possibile la resa fotografica dell’effetto di maggiore o minore assorbimento delle onde elettromagnetiche da parte della materia.
Per poter fotografare gli effetti dei raggi X è necessario utilizzare una pellicola emulsionata su entrambe le facce raggi X. La pellicola viene normalmente posta a contatto con una lastra di piombo. Questo procedimento rivela inoltre le aree ove esistono alterazioni, aggiunte o reintegrazioni in quanto queste, normalmente, presentano una densità differente a seconda dei diversi materiali utilizzati nella loro realizzazione.
Spesso la radiografia viene indicata come il metodo d’esame scientifico più adeguato allo studio dell’aspetto strutturale delle opere d’arte. Ma gli esami radiografici devono essere integrati da altri metodi d’analisi per poter raggiungere una conoscenza più completa dell’opera. Rendono anche possibile l’osservazione delle gallerie interne prodotte dagli insetti xilofagi, nelle loro dimensioni e tipologie. L’uso di raggi x non solo permette di conoscere lo stato di conservazione del materiale, ma mostra anche la presenza di aggiunte, alterazioni o reintegrazioni.
Una chiara dimostrazione è offerta dalla macrofotografia delle labbra della Gioconda. Queste labbra con il famoso sorriso non esistono, sono solo sfumature di colori. (Le radiografie sono del Musée du Louvre)